In questa scheda sono indicate le informazioni di base di un'Esperienza.
Titolo
Procedura Operativa per il Servizio di Trasporto Assistito Materno (STAM)
Azienda
OSPEDALI RIUNITI A.S.L. 14
Unità di produzione
Ostetricia e ginecologia
Tipologia pratica
Interventi integrati
Referente*
MARGHERITA BIANCHI
Email referente
margherita.bianchi@aslvco.it
Telefono referente
Anno riferimento
2010
Abstract cittadino
Scopo della procedura operativa per il trasporto assisto materno (trasporto in utero) è facilitare l'accesso della gravida e del futuro neonato alle strutture sanitarie di livello adeguate ai bisogni di salute della madre e del feto nei casi di gravidanze e parti potenzialmente a rischio
Qui sono indicate le Raccomandazioni, emanate dal Ministero della Salute in tema
di Eventi Sentinella, e gli Eventi Avversi che sono state seguite o riscontrati
nell'esperienza.
Raccomandazioni
1. 1. Corretto utilizzo delle soluzioni concentrate di Cloruro di Potassio - KCL ed altre soluzioni concentrate contenenti Potassio 2. 2. Prevenzione della ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all'interno del sito chirurgico 3. 3. Corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura 4. 4. Prevenzione del suicidio di paziente in ospedale 5. 5. Prevenzione della reazione trasfusionale da incompatibilità AB0 6. 6. Prevenzione della morte materna correlata al travaglio e/o parto 7. 7. Prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica 8. 8. Prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari 9. 9. Prevenzione degli eventi avversi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi medici/apparecchi elettromedicali 10. 10. Prevenzione dell'osteonecrosi della mascella/mandibola da bifosfonati 11. 11. Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero) 12. 12. Prevenzione degli errori in terapia con farmaci "Look-alike/sound-alike" 13. 13. Raccomandazione per la prevenzione e la gestione della caduta del paziente nelle strutture sanitarie 14. 14. Raccomandazione per la prevenzione degli errori in terapia con farmaci antineoplastici 15. 15. Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all’interno del Pronto soccorso 16. 16. Raccomandazione per la prevenzione della morte o disabilità permanente in neonato sano di peso>2500 grammi non correlata a malattia congenita 17. 17. Raccomandazione per la riconciliazione della terapia farmacologica
Eventi avversi
1. Procedura in paziente sbagliato, in parte del corpo sbagliato o errata procedura su paziente corretto 2. Strumento o altro materiale lasciato all'interno del sito chirurgico che richieda un successivo intervento o ulteriori procedure 3. Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità AB0 4. Morte, coma o gravi alterazioni funzionali derivati da errori in terapia farmacologica 5. Morte materna o malattia grave correlata al travaglio e/o parto 6. Morte o disabilità permanente in neonato sano di peso > 2500g non correlata a malattia congenita 7. Morte o grave danno per caduta di paziente 8. Suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale 9. Violenza su paziente 10. Atti di violenza a danno di operatore 11. Morte o grave danno conseguente ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero) 12. Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all'interno del pronto soccorso 13. Morte o grave danno imprevisti a seguito dell'intervento chirurgico 14. Igiene mani 15. Lesioni da pressione 16. Infezioni ospedaliere 17. Trombosi venosa profonda 18. Altri eventi avversi clinici
L'implementazione della raccomandazione è avvenuta a seguito di una specifica
indicazione di:
Regione Azienda Unità di produzione
Nel caso l'intervento sia stato attuato in applicazione di linee guida e/o
raccomandazioni e/o campagne internazionali, descrivere sinteticamente
l'iniziativa, nonché le modalità in cui essa è stata adattata al contesto
locale.
Descrizione delle problematiche riscontrate alla base dell'esperienza
Delineare, ove possibile, lo stato dell'arte della letteratura
Dai dati della letteratura scientifica nazionale e internazionale l'outcome materno e fetale è significativamente migliorato in presenza di un modello organizzativo che assicura una tempistica diagnostica e terapeutica in grado di far fronte a situazioni urgenti ed emergenti in gravidanze pretermine (<34 settimane di età gestazionale) e in gravidanze patologiche.
Bibliografia:
-Intrapartum care. Clinical Guideline September 2007, NHS/NICE.
-Diagnosis, evaluation and management of the hypertensive disorders of pregnancy. SOGC Clinical Practice Guideline March 2008.
-Chan PD , Johnson SM. Gynecology and obstetrics new treatment guidelines 2008. Eclampsia 2009;22:34-40.
-Kimberly F, Szymanski L, Fox H et al. Eds. The John Hopkins Manual of Gynecology and Obstetrics, 3rd Edition 2007.
-Simhan HN & Caritis SN. Prevention of preterm delivery. New Engl J Med 2007;357:477-487.
-Premature rupture of membranes. Clinical management guidelines for obstetrics-gynecologists. ACOG practice bulletin. Obstet Gynecol 2007;104;1007-19.
-Preterm prelabour rupture of membranes. RCOG Guideline No 44 November 2006.
-Placenta parevia and placenta accrete: diagnosis and management. RCOG Guideline No 27 October 2005.
-The management of severe pre-eclampsia/eclampsia. RCOG Guideline No10(A) March 2006.
-Sibai BM. Imitators of severe preeclampsia. Clinical Expert Series. Obstet Gynecol 2007;109:956-66.
Descrivere lo specifico problema locale che l'intervento proposto ha inteso affrontare (specificare l'eventuale specifico evento avverso che si è inteso prevenire/gestire)
Nel 'PROGETTO OBIETTIVO MATERNO INFANTILE' (P.S.N. 1998 - 2000) è definito quanto segue: 'Il Servizio di Trasporto Assistito Materno (S.T.A.M.) deve essere realizzato sulla base di un collegamento funzionale tra strutture territoriali e strutture di ricovero collegate in rete tra loro e con le reti regionali dell¿emergenza - urgenza sanitari territoriale (Servizio 118). Quando possibile il trasporto materno deve essere programmato e prevedere il collegamento continuo tra struttura inviante e ricevente. Il trasporto assistito materno può essere affidato, purché in presenza di ostetrica e se necessario di ostetrico-ginecologo, ai mezzi operativi afferenti ai Dipartimenti di Emergenza-Urgenza ed Accettazione (D.E.A.) di I e II livello secondo le linee guida per il sistema di emergenza-urgenza, elaborate dal Ministero della Sanità in applicazione del D.P.R. 27.03.1992. Anche in presenza di una corretta organizzazione assistenziale che preveda il trasferimento della gravidanza a rischio, circa l'1 % dei nati vivi può avere la necessità di essere trasferito. Considerate le differenti situazioni locali, le singole Regioni nell'ambito delle norme applicative dei P.S.R. devono predisporre direttive sui criteri essenziali e sulle indicazioni relative al trasferimento delle gravidanze a rischio e del neonato patologico per facilitare l'accesso della gravida e del neonato alle strutture di livello corrispondente ai bisogni di salute materno - fetali e neonatali'.
Nelle 'NORME PER LA TUTELA DEI DIRITTI DELLA PARTORIENTE, LA PROMOZIONE DEL PARTO FISIOLOGICO E LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE DEL NEONATO' viene stabilito:
Articolo 14.
(Servizio di trasporto materno e neonatale).
1. Al fine del tempestivo ricovero nei punti nascita, si applicano i criteri di riconoscimento delle gravidanze, dei parti e delle condizioni neonatali a rischio individuati dall'OMS.
2. In casi di particolare gravità, il trasporto assistito deve essere effettuato da personale con competenze specifiche, mediante il servizio di trasporto d'emergenza, e deve afferire a strutture assistenziali di II o di III livello, utilizzando un'unità mobile attrezzata per le cure intensive da prestare in corso di trasferimento.
Alla luce di quanto sopra esposto in ottemperanza alle normative e in considerazione delle criticità logistiche correlate alla complessità aziendale e alle caratteristiche territoriali montane della nostra ASL si è stabilito di codificare le modalità con le quali deve essere gestito il trasporto in utero, inteso che il trasporto materno deve essere tempestivamente programmato e prevedere il collegamento continuo tra struttura inviante e ricevente.
Delineare una analisi del contesto, descrivere ulteriori eventuali problematiche e metodi utilizzati perindividuarle
L'ASL VCO è costituita da tre distretti territoriali e relativi presidi ospedalieri di cui due forniti di Punto Nascita, dista circa 100 Km dal centro regionale di riferimento dove è presente la TIN ed insiste su un'area territoriale prelevantemente montuosa con conseguenti difficoltà di trasporto territoriale.
In seguito ad un'analisi di processo è stata definita una procedura aziendale per il trasporto in utero, che fosse di semplice e di chiara applicazione per entrambi i punti nascita e che definisse ruoli e funzioni degli operatori in base alle diverse situazioni cliniche.
La definizione del chi fa che cosa come quando dove e perchè ha permesso un approfondimento clinico ed organizzativo in un contesto che esprime una carenza di personale sanitario proprio in relazione alla frammentazione delle sedi operative. A tale frammentazione consegue una costante rotazione degli operatori che a maggior ragione necessitano di modalità operative omogenee tra presidi e condivise tra i diversi professional.
L'analisi di contesto ha previsto anche la valutazione delle risorse strutturali, tecnologiche ed umane e i dati di produzione (n° dei parti, dei TC, dei trasporti in utero etc).
Attraverso la reingegnerizzazione del processo sono state messe in atto una serie di azioni correttive quindi esplicitate nella procedura operativa.
In particolare, attraverso la stesura di specifiche tabelle, sono stati individuati tutti gli step diagnostici-terapeutici con stratificazione del rischio materno-fetale e conseguenti azioni operative e professionali.
Sono stati individuati tre livelli di criticità ovvero situazioni di emergenza, urgenza ed estrema urgenza.
Le situazioni di emergenza specificate nella procedura sono:
Gravi patologie internistiche materne che richiedano un trattamento di II-III livello:
- ischemia/emorragia cerebrale
- cardiopatie
- epatopatie
- nefropatie
- patologie respiratorie
- patologie infettive acute
- pazienti trapiantate
Pre-eclampsia severa in cui si evidenzi:
- FGR grave
- ipertensione materna non controllata dalla terapia medica
- ARED o RF
- Oligoamnios
- transaminasi elevate
- trombocitopenia (<100.000/mm3)
- pre-eclampsia sintomatica (dolori in epigastrio, ipocondrio, disturbi neurologici)
- insufficienza renale acuta
- edema polmonare
- sindrome HELLP
Le situazioni di urgenza identificate nella procedura sono:
- Patologie internistiche materne in cui non si preveda, entro breve tempo, un rapido peggioramento delle condizioni cliniche della Paziente e in cui non si preveda l'impiego di misure rianimatorie durante il trasporto
- Minaccia di parto pre-termine definita come:
-attività contrattile ¿2 contrazioni per un periodo di osservazione di 10 minuti in presenza di dilatazione/raccorciamento-appianamento del collo dell'utero (le contrazioni devono essere visualizzate sul tracciato cardiotocografico e/o percepite clinicamente dall'Operatore)
-attività contrattile con modificazioni della lunghezza e/o dilatazione del collo dell'utero rispetto ad un precedente controllo clinico;
-attività contrattile con presenza di funneling e/o di lunghezza cervicale <30 mm al controllo ecografico TV; < 25 mm se donna pluripara
- Diagnosi di oligoamnios severo (AFI ¿ 30 mm) accertato mediante controlli ecografici seriati
- Placenta previa sintomatica che richieda ricovero e monitoraggio prolungato per il rischio elevato (quantificato su base clinica e strumentale) della comparsa di emorragie massive che rendano necessario l'espletamento del parto
- Rottura delle membrane amniocoriali (valutata mediante inserimento di speculum e PROM test); in caso di PROM test negativo e di esame clinico fortemente sospetto per rottura delle membrane, si deve monitorizzare la gravida mediante controllo ecografico AFI seriato eventualmente ripetendo il PROM test dopo un ragionevole intervallo di tempo al fine di escludere casi falsamente negativi
- Qualsiasi epoca gestazionale con patologie fetali che richiedano un trattamento di II-III livello e in cui si configuri una delle situazioni sopraesposte di urgenza
Le situazioni di estrema urgenza che richiedono un trattamento immediato e tempestivo in loco della paziente gravida al fine di ridurre ulteriormente i rischi derivanti da un trattamento ritardato nel tempo sono:
- Distacco intempestivo di placenta normalmente inserita
- Paziente in stato di shock
- Gravi anomalie del CTG
- Placenta previa con sanguinamento profuso
- Prolasso e procidenza di funicolo
Fornire una riflessione sui soggetti 'portatori di interesse' (i cittadini, i familiari, le organizzazioni di rappresentanza dei cittadini, le associazioni di volontariato, gli enti locali, il personale e i dirigenti delle aziende sanitarie, i sindacati, le assicurazioni, ecc.) rispetto al problema individuato
Tra gli obiettivi dell'analisi del contesto la presa in carico delle future madri fornendo loro assistenza sanitaria e sostegno psicologico.
Citare eventuali esperienze analoghe implementate in altre sedi
Descrizione delle soluzioni individuate per affrontare le problematiche del caso
Descrizione dell'intervento effettuato
Se trattasi di una esperienza conclusa (fornire data di conclusione) o ancora in corso (fornire data presunta di conclusione); se a regime o in fase sperimentale
La procedura è in applicazione dal 30/12/2008 ed è soggetta a verifica periodica, non sono emerse a tutt'oggi criticità che richiedessero una revisione della stessa.
Gli obiettivi specifici
Stabilire ruoli e competenze degli operatori sanitari, ridurre i tempi del trasferimento al centro HUB, normare la richiesta dei mezzi di trasporto, ottemperare alla nomativa nazionale e regionale, applicare le linee guida nazionali ed internazionali relative al trasferimento in utero.
I principali punti di forza
All'analisi del contesto è seguita un'accurata definizione dei ruoli e delle attività di competenza con snellimento del processo organizzativo e riduzione dei conflitti.
Dal punto di vista clinico è stato stratificato il rischio definendo le diverse patologie gravidiche e fetali per le quali risulta necessario il trasporto presso il centro HUB.
E' stata redatta un'apposita modulistica per il trasferimento dei dati clinici della gestante e del feto al centro Hub.
Sono stati inoltre definiti i casi clinici di estrema urgenza che necessitavano di una immediata gestione in loco, onde evitare il rischio di ritardi terapeutici che evrebbero potuto compromettere ulteriormente lo stato di salute della madre e del feto.
I principali punti di debolezza
I fattori di contesto che ne hanno reso possibile la realizzazione, con particolare riferimento al ruolo dei 'portatori di interesse' (fattori esogeni)
In ASL esiste un sistema qualità che prevede la stesura di procedure per attività considerate critiche e meritevoli di verifica e controllo, il trasporto in utero rientrava tra queste attività ed era inoltre oggetto degli obiettivi dei Direttori Generali in ottemperanza all'applicazione della normativa regionale.
Se e come sono state coinvolte le rappresentanze dei pazienti/cittadini
le rappresentanze dei cittadini sono state coinvolte nel percorso nascita e, nel caso specifico, sono state illustrate le modalità di gestione del trasferimento in utero.
Eventuali criticità incontrate nel corso dell'implementazione e le modalità individuate per superarle
La carenza di personale e di mezzi di trasporto idonei sono le principali criticità cui si è fatto fronte migliorando il modello organizzativo.
Il/I soggetto/i/ la/e figura/e professionale/i che gestisce/gestirà, a regime, l'intervento attuato
il personale medico ed ostetrico della SOC ostetricia-ginecologia, i pediatri, il personale SEST 118.
Indicazione degli eventuali interventi formativi ed iniziative di comunicazione
Indicare l'eventuale realizzazione di interventi formativi specificandone la tipologia
Sono stati considerati momenti formativi gli incontri organizzati per l'analisi di processo e la conseguente stesura della procedura.
Indicare l'eventuale realizzazione di iniziative di comunicazione sull'esperienza (destinatari, strumenti, canali, ...)
Incontri con il personale della SOC ginecologia e ostetricia e con i pediatri mirati ad illustrare e discutere i diversi casi clinici che hanno necessitato di un trasferimento in utero ed effettuando una revisione critica delle procedure attuate nei singoli casi, al fine di implementare il modello organizzativo.
Descrizione dei risultati conseguiti e dei metodi utilizzati per la loro valutazione
Descrivere i metodi utilizzati per la valutazione dei risultati e riportare i relativi indicatori
Sono stati individuati indicatori di processo:
N° di STAM/ Anno
N° di STAM/totale partorienti
Indicazioni al Trasferimento Codice ICD-9-CM
Tempo di organizzazione del trasferimento (diagnosi, attivazione mezzo di trasferimento, individuazione personale accompagnatore, arrivo al centro Hub)
Mezzo di trasporto utilizzato
Personale addetto al trasporto
Sede del PN III Livello (PN di riferimento per ASL VCO è l¿ASO di Novara)
Esito (output ed outcome)
Riportare i risultati utilizzando dati di processo e/o di esito
Periodo: gennaio-settembre 2010
N° trasferimenti in utero 6, su un totale di 740 parti
Diagnosi:
-Minaccia parto pretermine (< 34 sett): N° 3
-Preeclampsie(< 34 sett): N° 2
-Rottura Prematura delle membrane 28° sett.: N° 1
- Tempo di organizzazione del trasferimento (diagnosi, attivazione mezzo di trasferimento, individuazione personale accompagnatore, arrivo al centro Hub) Media: 120'
- Mezzo di trasporto utilizzato: SEST 118 n° 5; Eliambulanza N°1
- Personale addetto al trasporto: Ginecologo di guardia/Reperibile 6/6
- Sede del PN III Livello: PN di riferimento per ASL VCO l¿ASO di Novara N° 5, PN Como N° 1
- Esito (output ed outcome): favorevole sia materno che fetale, 3 parti spontanei e 3 TC.
Descrivere i cambiamenti avvenuti nell'organizzazione/struttura a seguito dell'implementazione dell'intervento
Non è possibile un'analisi comparata in quanto non c'era una procedura codificata, l'attività era gestita in modo estemporaneo a discrezione del clinico in turno.
Tuttavia si è osservata una riduzione della tempistica media per organizzazione del trasporto che era di circa 240'.
Indicazione delle fonti di finanziamento per l'intervento ed analisi
economica
Fonti di finanziamento per l'intervento
Specificare se è stata effettuata una analisi economica dell'intervento ed in caso affermativo, descrivere la metodologia adottata (Analisi costo-efficacia? Analisi costo-beneficio? Analisi costo-utilità?) ed i risultati conseguiti con l'obiettivo di orientare le scelte di eventuali professionisti interessati a replicare l'esperienza.
In caso si intenda effettuare un'analisi economica si può far riferimento alle linee guida ISPOR RCT-CEA per l'analisi di costo-efficacia.
Indicazione dei costi relativi al personale che ha partecipato al progetto, delle
spese sostenute per l'acquisizione di beni e servizi
Personale
Nessuna voce di spesa presente |
Altro personale
Nessuna voce di spesa presente |
Altro costo
Nessuna voce di spesa presente |
Indicazione della disponibilità a partecipare a programmi di valutazione
esterna, abstract in lingua inglese ed informazioni conclusive
dell'esperienza
Disponibilità a partecipare a programmi di valutazione esterna (audit/peer review)
Abstract in Inglese
It is nowadays accepted that "in utero" transfer of mother and fetus at early gestational ages (< 34 weeks) to tertiary care centers is associated with a significant improvement of both maternal and fetal outcomes. Our operative procedures aim at reducing morbidity associated with delivery and treatment of pregnancy at early gestational age in a primary care center. For this reason an appropriate flow-chart was developed to describe all the possible clinical scenarios at a gestational age < 34 weeks, dividing the patients into distinct classes of risk according to the initial diagnosis (i.e. preeclampsia, preterm membrane rupture, preterm labor, placenta previa and overall known maternal and fetal which required a treatment in tertiary care centers) The procedure identified all the figures intertwined in the "in utero" transfer claryfing who should to undertake every single task, and describing all the tasks necessary to reduce the time spent for the transfer. The improvement in every-day practice was assessed by precise indicators and parameters in order to compare yearly data and, finally to suitably modify the procedure.
Indicare se la buona pratica è stata trasferita ad altre unità della stessa azienda e/o ad altre aziende e/o ad altre regioni
Si, i due punti nascita e le due rianimazioni di Domodossola e Verbania, il SEST 118.
Fornire eventuali informazioni che si ritengono rilevanti per la comprensione dell'esperienza e per il suo potenziale trasferimento
Fornire eventuali considerazioni conclusive sull'utilità pratica generale dell'intervento al fine di consentire ai fruitori del database di disporre di tutte le informazioni necessarie per la comprensione dell'esperienza e della trasferibilità di essa
Documenti correlati all'esperienza
Allegati: nessun file presente |
Se si desidera che l’esperienza venga inserita anche nel data base del progetto
PaSQ (
www.pasq.eu) si prega di
compilare il questionario in lingua inglese.
La sezione è disponibile per tutte le esperienze compilate a partire dal 2013
Which of the following categories does the Clinical Practice best fit into. You
may choose more than one category.