Monitoraggio delle buone pratiche

Il Sistema nazionale per l’individuazione, la raccolta e la diffusione delle pratiche per la sicurezza del paziente è stato avviato nel 2008 su mandato dell’intesa tra lo stato, le regioni e le province autonome 10/2008/55

Il ciclo delle buone pratiche
Ciclo delle buone pratiche

Detto sistema trova il suo razionale nelle indicazioni delle principali organizzazioni internazionali (Organizzazione Mondiale della Sanità, Commissione Europea) e la sua base scientifica nelle teorie del trasferimento della conoscenza (Argote 2000), dell'innovazione in sanità (Berwick, 2003 - IOM, 2001), della diffusione dell'innovazione (Rogers, 1995), del knowledge network (Nonaka 2005), con particolare riferimento alla "no blame culture" (Berwick, 1989) in un'ottica di miglioramento di sistema (Reason, 2000). Ulteriore impulso alle attività è stato dato dall’avvio, nel 2012, della Joint Action PaSQ , il cui obiettivo (contribuire alla sicurezza dei pazienti attraverso lo scambio di esperienze, conoscenze e buone pratiche, promuovendone l’implementazione) è in linea con le finalità su cui si è basata l’attività di implementazione e monitoraggio delle pratiche per la sicurezza condotta da Agenas. In particolare, il comma 2 dell’art. 3 della citata legge attribuisce a quest’ultimo, tra le altre, la funzione di monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza del paziente. Al fine di agevolare i professionisti nella segnalazione delle esperienze, Agenas ha sviluppato e condiviso con le Regioni e P.A. un formato standard per la rappresentazione delle stesse basato sulle linee guida SQUIRE per la presentazione di progetti di miglioramento della qualità e della sicurezza. La scheda di rilevazione è stata, successivamente, allineata al form per la segnalazione delle esperienze sviluppato nell’ambito della Joint Action PaSQ.

Piramide delle evidenze
Livelli di evidenza