Le infezioni del sito chirurgico (SSI) sono tra le infezioni correlate all'assistenza (ICA) più comuni e una delle principali cause di aumento della degenza ospedaliera e della mortalità, e in particolare rappresentano una complicanza chirurgica significativa nella ricostruzione protesica del seno post mastectomia.
Secondo il National Nosocomial Infection Surveillance System (NNIS), le SSI sono correlate alla procedura chirurgica e in genere si verificano entro 30 giorni dall'intervento. Nel caso di ricostruzione mammaria con impianto, come evidenziato dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC), tale intervallo viene esteso a 90 giorni dopo l'intervento chirurgico.
I rischi di SSI dopo il posizionamento di impianti protesici sono molteplici. Il paziente oncologico immunocompromesso sembra essere intrinsecamente a maggior rischio di insorgenza di infezioni correlate all'assistenza. I patogeni più comunemente isolati nelle infezioni del sito chirurgico sono S. Aureus e Stafilococchi coagulasi-negativi. Tuttavia, il numero di complicanze infettive dovute a microrganismi multiresistenti è in aumento e l'isolamento di questi agenti patogeni nei materiali biologici è associato a scarsi risultati clinici. È stato dimostrato che gran parte delle SSI provengono dalla flora batterica dei pazienti stessi. Il trasporto nasale di S. aureus è ora considerato un fattore di rischio ben definito per l'insorgenza di infezioni del sito chirurgico in vari gruppi di pazienti. Uno studio pubblicato nel 2010 su "The New England Journal of medicine" ha dimostrato l'efficacia della decolonizzazione con la combinazione di mupirocina nasale e clorexidina nel ridurre le infezioni del sito chirurgico. Nel 2016, l'Organizzazione Mondiale della Sanità nelle sue "Linee guida globali per la prevenzione del sito chirurgico Infezioni" includeva la seguente raccomandazione: "Eseguire la bonifica della colonizzazione da Staphylococcus aureus in tutti i pazienti che devono essere sottoposti a chirurgia cardiotoracica o ortopedica (OMS 2016, forte/moderato; ACS-SIS 2016). Per tutti gli altri interventi chirurgici, ogni ospedale può valutare l'adeguatezza, in termini di organizzazione e rapporto costo-efficacia, dell'esecuzione della riparazione (OMS 2016, condizionale/moderato)."
Data la fragilità del paziente oncologico che necessita di chirurgia ricostruttiva, e data la dimostrata efficacia evidenziata in letteratura della procedura di decolonizzazione, l'Istituto Oncologico Veneto ha predisposto un protocollo di prevenzione delle infezioni del sito chirurgico che opera su due fronti: sorveglianza e cura attraverso la decolonizzazione preoperatoria