Le morti materne, sottostimate in diversi Paesi socialmente avanzati, potrebbero essere ridotte del 50% grazie al miglioramento degli standard assistenziali. In Italia, in analogia con gli altri paesi industrializzati, il rapporto di mortalità materna, definito come numero di morti materne ogni 100.000 nati vivi, è progressivamente diminuito da 133 per 100.000 nel 1955, a 53 nel 1970, 13 nel 1980, 9 nel 1990, e 3 per il quinquennio 1998-2002.
Rilevazioni ad hoc effettuate in diversi paesi Europei, in Canada e negli Stati Uniti hanno evidenziato sottostime variabili dal 10 al 60% nei rapporti di mortalità materna rilevati dai flussi correnti. L’assistenza al di sotto dello standard (substandard care) è risultata frequentemente associata al decesso materno e può essere distinta in:
• maggiore quando un diverso management avrebbe potuto determinare un esito differente, ovvero quando contribuisce in modo sostanziale alla morte della donna;
• minore quando un diverso management avrebbe potuto determinare risultati differenti, ma la sopravvivenza materna era in ogni caso improbabile, ovvero quando contribuisce in modo non rilevante alla morte della donna;
• incidentale quando un diverso management non avrebbe comunque cambiato l’esito finale.