La maggior parte delle EPP si manifestano in gravide senza fattori di rischio.
1. Per prevenire l’emorragia post-partum sono indicate:
-trattare l'anemia materna in gravidanza;
-gestione attiva del secondamento= manovra di Brandt-Andrews (trazione controllata del funicolo) + ossitocina. L'impiego di ossitocina (5-10UI im o ev) al disimpegno della spalla fetale riduce il rischio di EPP del 40% L'ergometrina (0,2 mg im) è gravata da maggiori effetti collaterali (nausea, vomito, cefalea, ipertensione) a fronte di un beneficio modesto (1,7,8,10,11)
2. I cardini del trattamento dell’EPP sono: 1) il mantenimento della contrattilità uterina, ottenuto tramite mezzi fisici o farmacologici; 2) il mantenimento o sostegno del circolo con opportuna idratazione; 3) la prevenzione o la terapia della coagulopatia emorragica instauratasi. È inoltre necessario intervenire nella “golden hour” per aumentare la probabilità di sopravvivenza della paziente [RCOG 2009-2011; Linee Guida AOGOI, 2009].
- fino ad una perdita di 1000ml spesso non si osserva tachicardia, né calo pressorio.
- se le manovre consuete non hanno successo chiamare senza indugio altro personale di assistenza (équipe di anestesia, ginecologo reperibile, strumentisti, personale infermieristico di supporto del DMI); allertare il laboratorio analisi ed il centro trasfusionale; apprestare la sala operatoria
- la sequenza delle azioni dipende dall'orientamento diagnostico iniziale (tono, tessuto, trauma, trombina); se le terapie/manovre messe in atto non hanno successo, rivalutare l'ipotesi diagnostica
¿ eseguire solo le tecniche chirurgiche di cui si ha esperienza, ovvero oggetto di adeguata formazione pratica