Nel documento “Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”, approvato dalla Conferenza unificata Stato/Regioni nella seduta del 16.12.2010 sono previste una serie di linee di azione che rispetto all’integrazione territorio-ospedale (All.to n. 3) esigono “… di assicurare l’utilizzo di una cartella gravidanza-parto-puerperio integrata”.
Regione Lombardia è determinata, da alcuni anni, a migliorare la propria Rete di assistenza alla madre e al neonato e con la DGR N. X/2989 del 23.12.2014 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio-Sanitario per l’esercizio 2015” ha richiesto - in un quadro complessivo di integrazione socio-sanitaria e sanitaria - alle Aziende Ospedaliere e ai Consultori Familiari di attuare nuove “… modalità organizzative, per il processo gravidanza/parto/puerperio, finalizzate a migliorare l’efficienza e il pieno rispetto della fisiologia tramite maggior spazio alla professionalità delle ostetrica con apertura di un Ambulatorio della gravidanza fisiologica in almeno ogni Punto Nascita e nel 30 % dei Consultori Familiari di ogni ASL”.
Successivamente, con la DGR N. X/4702 del 29.12.2015 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio-Sanitario per l’esercizio 2016”, Regione Lombardia ha sollecitato il miglioramento della propria “… Rete di assistenza alle madri e ai neonati con l’obiettivo di incrementare qualità e sicurezza, conseguire la riduzione del tasso di parti con taglio cesareo per un sempre maggior rispetto della fisiologia del processo gravidanza/parto/nascita e identificare spazi di autonomia professionale, nell’ambito della fisiologia del processo, per le ostetriche”.
Le competenze, per offrire assistenza alla gravidanza fisiologica, sono infatti riconosciute nel nostro Paese a professioniste e professionisti diversi: ostetriche, medici di medicina generale e medici specializzati in ostetricia. La formazione universitaria di tali professioniste/i è però caratterizzata da un unico obiettivo: differenziare le competenze per l’assistenza alle condizioni di fisiologia e di rischio in gravidanza e puerperio.
Studi di valutazione comparativa dell’efficacia dell’assistenza fornita da professionisti diversi, e dei modelli che ne conseguono, hanno dimostrato sia l’efficacia, nella pratica - di processi di identificazione del rischio, selezione e assistenza alle gravidanze fisiologiche - condotti da ostetriche e sia l’efficacia di programmi di integrazione tra differenti competenze professionali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), da tempo, sostiene il modello di assistenza dell’ostetrica, forte del concetto che la gravidanza e il parto sono eventi fisiologici, basati sulla naturale capacità della donna di vivere l’esperienza della nascita; tali competenze materne devono essere accompagnate da un numero appropriato di interventi.
Il modello OMS assicura la continuità assistenziale attraverso la presa in carico dell’ostetrica/gruppo ristretto di ostetriche, integrata da un team multidisciplinare di esperti da consultare quando necessario (SNLG – ISS, Linea Guida gravidanza fisiologica – aggiornamento 2011).
A rafforzare questo modello è giunto recentemente, nel nostro Paese, il D. Lgs. 28.01.2016 n. 15; art. n. 37, Attuazione della Direttiva 2013/55/UE del Parlamento Europeo, recante modifica della direttiva 2005/36/CE, che consente alle ostetriche italiane - al pari delle colleghe europee - di porre diagnosi di gravidanza fisiologica superando in tal modo la competenza esclusiva del medico specialista in ostetricia.
A tale contesto normativo-istituzionale e tecnico-scientifico, è riconducibile anche l’esperienza maturata nei Consultori Familiari dell’ex ASL di Mantova che ha portato all’ “Adozione del modello assistenziale della gravidanza a basso rischio nei consultori familiari dell’ASL” (Delibera ASL di Mantova n. 275 del 25.09.2013). Il percorso assistenziale della gravidanza, così come descritto nella suddetta Delibera, è tutt’ora operativo.
In attesa di una Scheda di gravidanza regionale, è stato costituito un Gruppo di miglioramento che ha prodotto una Scheda di Maternità quale strumento di supporto al Percorso assistenziale centrato, per la gravidanza fisiologica, sulla presa in carico dell’ostetrica. In caso di complicanze la Scheda è condivisa con il medico specialista in ostetricia e altri medici specialisti, se necessario.
La Scheda di Maternità prevede, quanto prima, l’ampliamento con il Percorso di Dimissione Protetta della madre e del neonato attivo presso i tre Punti Nascita dell’ASST di Mantova.
Ad oggi la rete consultoriale dell’ASST di Mantova risulta articolata in tredici Sedi principali, due Punti di erogazione periferica e tre Punti Nascita.
La distribuzione territoriale di tali Servizi di base e Strutture complesse assicura un’assistenza capillare e prossima ai luoghi di vita delle donne e delle loro famiglie.